IL DIGIUNO INTERMITTENTE: le origini
Chi di voi ha visto il servizio delle iene sulla dieta mimadigiuno?
Chi di voi non ha pensato almeno una volta di provare a seguire ciò che è stato mostrato? Siete in molti, me lo aspetto.
Nel servizio in questione si sponsorizzava il kit mima digiuno del Dott.longo, onorevole ricercatore Italiano che da anni si dedica allo studio ed allo sviluppo di protocolli alimentari. ” ancestrali”.
Gli effetti positivi che si presentano variano dalla stabilizzazione dei valori ematici, alla perdita di massa grassa nel breve periodo, fino ad arrivare ad una aspettativa di vita maggiore.
Quello che ci viene illustrato come una scoperta rivolizionaria, in realtà è costantemente presente nella storia dell’ evoluzione.
Non crederete mica che i nostri antichi avessero disponibilità illimitata e permanente di cibo?
Non crederete mica che la tanto elogiata dieta mediterranea sia salutare per via del tipo e della varietá degli alimenti?
Quest’ ultima vi suona strana eh?
Mi dispiace smontare le vostre convinzioni, lo so si è sempre detto così, ma è come dire ” il bicchiere di vino dopo i pasti fa bene, si è sempre detto”, eppure io conosco gente che non lo beve e sta bene, altri che lo bevono eppure hanno problemi.
Un fondo di verità come sempre c’ è ok, ma l’ importanza sta nel valutare quanto sia influente questo tipo di verità.
Torniamo a noi con il digiuno intermittente e vediamone alcuni aspetti.
Innanzitutto questo tema và affrontato secondo le leggi dell’ evoluzione. Tutti sappiamo che al tempo delle caverne la disponibilità di cibo era altalenante, la specie umana è sopravvissuta a forti peridi di carestia a cui per fortuna, seguivano dei momenti di abbondanza.
Prendiamo in esempio la disponibilità di frutta e verdura nella bella stagione, la possibilità di cacciare più a lungo prima del tramonto e la carenza tipica dei mesi invernali. Come tutt’ oggi sopravvivono le specie animali in natura, un tempo sopravvivevamo noi.
La straordinaria capacità di adattamento delle specie viventi è garantita grazie all’ azione di geni che nel corso degli anni si sono evoluti a seguito degli stimoli pervenuti dall’ ambiente esterno.
« La conservazione delle differenze di variazioni individuali favorevoli e la distruzione di quelle nocive sono state da me chiamate “selezione naturale” o “sopravvivenza del più adatto”. Le variazioni che non sono né utili né nocive non saranno influenzate dalla selezione naturale, e rimarranno allo stato di elementi fluttuanti, come si può osservare in certe specie polimorfe, o infine, si fisseranno, per cause dipendenti dalla natura dell’organismo e da quella delle condizioni » |
(Charles Darwin, L’origine delle specie, 1869 (V edizione)) |
La selezione naturale, concetto introdotto sa Darwin, è Il meccanismo secondo il quale avviene l’ evoluzione della specie e secondo cui, si ha un progressivo aumento della frequenza degli individui con caratteristiche ottimali per l’ ambiente di vita.
Ciò permette a noi uomini ad esempio, di abitare le diverse zone del pianeta, di vivere in condizioni climatiche opposte e di rapportare le proprie abitudini alimentari secondo ciò che offre il posto.
Per quanto riguarda la cura della salute, già Ippocrate nel 400 a.c. prescriveva periodi di digiuno terapeutico ai suoi pazienti.
Ippocrate evidenziava come l’ organismo umano non fosse una somma di organi, ma una unitá razionale di organi, per cui oltre al principio del primus non nocere, valeva il concetto che la natura è la sovrana medicatrice dei mali ed è il sistema immunitario interno che permette la guarigione e non il medico con le sue pozioni.
Ma il digiuno non era soltanto un atto terapeutico volto alla cura della salute fisica, bensì un contesto per purificare corpo, mente ed anima.
Mosè digiunò per quaranga giorni prima di ricevere le tavole della Legge sul monte Sinai e lo stesso fece Elia prima di raggiungere la montagna; Daniele digiunò prima di ricevere la rivelazione divina.
Anche Gesù digiunò quaranta giorni nel deserto e in merito a ciò disse:
Quando digiunate non prendete un’ aria triste, come fanno gli ipocriti. ( Vangelo di Matteo)
Gli Ebrei digiunavano in segno di lutto e per esprimere la pripria graditudine a Dio, i discepoli di Buddha si astenevano temporaneamente dal cibo come pratica di ascetismo, gli antichi religiosi sostenevano che il digiuno fosse in grado di curare molte malattie e di migliorare la condizione mentale e fisica. Il libro Le Cronache dichiara che si ottiene maggior vicinanza a Dio a seguito della proclamazione di un digiuno nazionale.
Ancora, alcuni pittori digiunavano prima di dipingere per entrare in una nuova dimensione e stimolare l’ ispirazione. Gli Egizi digiunavano tre giorni al mese per conservare un buono stato di salute e vitalità.
Pitagora, il quale usava digiunare per quaranta giorni, affermava che il digiuno aiutasse i processi mentali , Socrate e Platone digiunavano per dieci giorni.
“È meglio digiunare che usare medicine” affermava Plutarco, scrittore e filosofo Greco.
Quanti esempi di digiuno ci fornisce la Storia? Purificazione, cura, miglioramento delle funzioni celebrali e dello stato di salute fisica, osservanza delle tradizioni ecc ecc…Insomma si digiunava per mille ragioni, quasi fosse come per assecondare i naturali processi del corpo umano e della natura.
Purtroppo però, ad oggi digiunare suona quasi come sinonimo di infermità mentale, viene spesso associato a determinate patologie psicologiche e semmai apprezzato, visto come un’ antica e insostenibile pratica.
Ma non è e non deve essere così , perché come abbiamo visto, dalle parti nostre il principale motivo di digiuno era a scopo religioso, le religioni Cristiane ed Ortodosse prevedevano infatti, periodi di astinenza dal cibo o di privazioni alimentari. Anche nella religione Islamica, grazie al Ramadan, i musulmani digiunano in alcune ore del giorno e per determinati periodi l’ anno.
Bene, sappiate che tutto ciò ha avuto un grande peso sullo sviluppo delle culture mediterranee e suo giudizio della dieta mediterranea.
Geoffrey Cannon, direttore dell’ illustre rivista Public healt nutrition, nel suo editoriale del 2004 sulla valutazione della diete più salutari,formulò questa teoria, leggete bene:
” tutte le pratiche nutrizionali cui la tradizione attribuisce un qualche valore storico, dovrebbero sempre essere tenute in considerazione da parte dei nutrizionisti, in quanto qualsiasi regola nutrizionale che sia stata sistematicamente seguita da un dato gruppo culturale nel corso della storia, è probabilmente valida a livello universale. Essa per tanto non ha bisogno di essere dimostrata per essere accettata, ma piuttosto essere dis-confermata per essere rifiutata.”
Cosa vuol dire?
Vuol dire che un modo di nutrirsi, il quale ha portato la specie a sopravvivere e ad evolversi nel corso degli anni, non può essere dichiarato ” innaturale “. La prova di tutto ciò sta nell’ esistenza della specie umana e non, al giorno d’ oggi.
Cannon prese in esame e analizzò lo studio del Dr. Ancel keys, Il seven countries study, il quale affermava che la dieta mediterranea fosse la più salutare al mondo e dimostrò tutto ed il contrario di tutto.
Cannon continuava sostenendo che nello studio di keys sulla qualità della dieta mediterranea, non fossero stati presi in esame alcuni fattori di tipo sociale di non certo poca importanza, tra cui l’ abitudine di alcune popolazioni della Grecia rurale di osservare periodi di digiuno imposti dalla chiesa.
La religione ad esempio, imponeva di non consumare carne, pesce, uova , formaggi e olio d’ oliva ogni mercoledì e venerdì, nei 15 giorni che precedono l’ assunzione, ai 48 della quaresima ed ai 40 del natale.
Mettiamoci che l’ abbondanza di cibo non era nemmeno paragonabile a quella odierna e che non esistevano le merendine per la colazione, merenda e dopomerenda…..a quanto ammontano i giorni di restrizione alimentare e/o calorica?
180, centottanta giorni l’ anno.
In questo studio vennero riscontrati gli effetti delle restrizioni alimentari previste dalla chiesa ortodossa.
Cannon concludeva affermando che i vari benefici apportati dalla dieta mediterranea erano dovuti più ai periodi di digiuno e privazione temporanea di alcune categorie di alimenti , piuttosto che all’ olio d’ oliva, il quale mi permetto di aggiungere personalmente, resta un alimento di altissima qualità.
Purtroppo oggi giorno, a causa dell’ industrializzazione e di conseguneza all’ adattamento agli stili di vita occidentali, la longevità in Grecia sta diminuendo.
In merito quindi al peggioramento delle condizioni di salute delle popolazioni dei paesi sviluppati e al crescente manifestarsi di alcuni tipi di malattie, alcuni ricercatori e medici odierni, hanno messo appunto diversi protocolli digiuno intermittente i quali, trovano spesso riscontro scientifico.
Martin Berkhan, medico nutrizionista e personal trainer che mise appunto la leangains, Ori hofmkler la warrior diet, Brad Pilom che ideò l’ eat stop eat e numerosi altri esperti del settore hanno contribuito al riemergere di queste ormai scomparse pratiche alimentari.
Quanto esposto cari amici, sono le origini del digiuno intermittente. Niente si crea, niente di distrugge. Al massimo si migliora.
Nei prossimi articoli analizzeremo i diversi metodi, gli effetti di questi sull’ organismo ed il perfezionamento della pratica grazie alle informazioni date dalla ricerca scientifica.
Bibliografia: La dieta più antica del mondo_ Fabio Piccini.
A presto, Bernabei Vincenzo.
Il digiuno intermittente è una pratica che vá programmata, inevitabilmente lunghi periodi di consistente ipoalimentazione non compensati da altrettanti periodi di normo o iperalimentazione, portano ad un peggioramento dello stato di salute.
Per consuleze sulla pratica dei metodi appena esposti, non esitare a contattarmi. Home ➡ Menu ➡ Contatti.
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