Hai la sella , ma non la bici.
Quanti di voi nel ritorno verso casa e alla fine di una faticosa giornata si sbragano sul sedile dell’ auto , magari inclinando un po’ lo schienale e diciamoci la verità, desiderando anche l’ esistenza di un pilota automatico?!
Io vi vedo, siete in tanti , chi per stanchezza, chi per assumere una sorta di atteggiamento spavaldo, chi perché ha le gambe lunghe, chi perché ce le ha corte…..insomma quello che voglio dirvi è che in questo cerchio ci rientriamo tutti o quasi, me compreso.
Fateci caso, entrare in macchina, allacciate le cinture, assumete una postura che giudicate essere giusta e avviatevi.
Ok siete in marcia, il braccio e l’ avambraccio manovrano la leva del cambio, le gambe che fanno su e giù tra i pedali, il mento che si alza per dare uno sguardo allo specchietto retrovisore, lo scooter che ci sorpassa sulla destra e tante alre distrazioni e movimenti che influenzano la posizione del nostro corpo nello spazio e l’ attenzione che dedichiamo alla postura.
Intanto sono trascorsi i primi 10 minuti da quando vi siete messi alla guida e da quando vi siete resi coscienti di assumere una postura corretta, eppure scommetto che se adesso ricontrollate, l’ avete già persa…. vi siete distratti e wuaaaala. La lordosi lombare si è ridotta, la cifosi dorsale accentuata, e voi adesso assomigliate più ad un arco che ad un comune mortale.
Questo succede perché il nostro corpo tende sempre a scegliere la soluzione più economica…. in questo caso, per risparmiare, disattiva una parte della catena muscolare posteriore.
Anche un sedile troppo anteposto o retroposto rispetto alla nostra statura, può portare ad un posizionamento scorretto.
Come potete osservare nell’ immagine, la porzione di appoggio sul sedile è variata ed il bacino, che ruota in senso orario, trascina con sé la colonna vertebrale implicando una perdita delle curve fisiologiche.
In questa posizione le vertebre lombari, nel sorreggere il carico di tutta la parte superiore, premono sulla porzione anteriore dei dischi intravertebrali, la pressione non é distribuita in modo omogeneo e di fatto aumenta lo stress su questi ultimi, incentivando un’ eventuale ernia o una protusione discale.
Anche i muscoli della colonna e del bacino variano la loro lunghezza e se ciò viene ripetuto costantemente, come nel caso di chi passa molto tempo alla guida, questi saranno sottoposti a trazione o a compressione, alcuni quindi saranno eccessivamente allungati (inibiti), altri eccessivamente accorciati (ipertonici).
La conseguenza è che anche quando scendiamo dall’ auto, il muscolo tende a mantenere questa lunghezza e se ripetuto una, due, tre, quattro volte la situazione diventa permanente.
– “Ma allora come faccio a capire se sto seduto come si deve?”
– “Semplice, devi sederti sulla sella.”
No, non è uno scheletro che guida una bicicletta, ma la rappresentazione del bacino quando siamo seduti.
La parte che vedete poggiata sul sellino (quella con i due buchi ) è la sella ischiatica e prende il nome dall’ ischio , il quale potete notare terminare nel punto medio della testa del femore…..poi se devo spiegarvi anche il perché di “sella” allora tirate fuori le carte e giochiamo a briscola che è meglio, non me ne vogliano i pensionati del circoletto.
Questi termini saranno ben chiari ai miei amici ciclisti, in quanto la misurazione e la conformazione di questa struttura ossea è di fondamentale importanza per la scelta del sellino da montare.
Nei primi due casi ( il terzo lo escludiamo perché interessa unicamente i ciclisti e noi stiamo trattando una postura in cui la spina é verticale) la sella ischiatica prende contatto con il sellino, il bacino è neutro o in leggera antiversione e la fisiologica lordosi lombare viene mantenuta…la colonna è ok!
In questo caso invece, notiamo un posizionamento scorretto, in quanto il bacino è scivolato in avanti, è retroverso e la sella ischiatica ha perso il contatto con il sedile.
Il risultato come dicevamo poc’anzi è un appiattimento della curva lombare ed una accentuazione di quella dorsale. La distribuzione del peso è tutta a carico della parte anteriore, il disco vertebrale viene costantemente insultato, ogni buca è un cazzotto in un occhio e le lombalgie sono dietro l’ angolo.
Adesso però, debbo chiedervi di testare di persona.
– ” Eh ma io non adesso posso”
Tranquilli, non vi chiedo di scalare una montagna, ma solo 10 secondi per imparare qualcosa di nuovo ed importante.
Bene , siete seduti? Se no, fatelo….se si restateci. Schiena verticale e gambe distese davanti a voi.
Portate la vostra mano sinistra sotto la chiappa sinistra, sollevatela e tiratela indietro, noterete che anche la gamba viene trascinata.
Ripetete lo stesso procedimento con quella destra e wuuuala adesso siete ben seduti sulla vostra sella, la curva lombare è fisiologica così come quella dorsale e cervicale, la schiena è eretta e questa volta la distibuisone del peso è ottimale.
Il disegno sottostante aiuterà a capire meglio come posizionarsi.
Adesso che avete testato cosa vuol dire sedersi sulla sella ischiatica e assaporato la sensazione di leggerezza, sono sicuro che la prossima volta che vi toccherà stare seduti, vi ricorderete di me.
Spero di essere stato chiaro e di aiuto, un abbraccio.
Personal trainer Bernabei Vincenzo
3890021322
Pagina facebook : @bernabeivincenzopt
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